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Gli iPhone in Russia suggeriscono le app approvate dallo Stato

Non siamo ancora ai livelli di Android, ma gli iPhone che adesso vengono attivati in Russia ci si avvicinano un pochino. Attraverso una legge, il governo del Paese sta obbligando Apple a proporre l’installazione di una serie di applicazioni approvate dallo Stato durante la prima configurazione del dispositivo.

In pratica quando si attiva un nuovo terminale Apple, tra le schermate di configurazione degli iPhone per i quali viene selezionata la regione Russia viene presentato un passaggio aggiuntivo con il quale viene suggerita l’installazione di alcune applicazioni sviluppate o approvate internamente dal governo: nello specifico i servizi Yandex.Browser e Yandex.Maps, l’app dei servizi pubblici della Federazione russa, il sistema di pagamento MIR, il servizio di posta elettronica di Mail.ru, i social network VKontakte e Odnoklassniki e il software antivirus Kaspersky Lab.

Nonostante la sua lotta per le libertà civili in patria, Apple ha dovuto cedere all’ordine del governo russo: così, come hanno mostrato alcuni utenti attraverso i social network, adesso il passaggio aggiuntivo che indirizza gli utenti a un elenco di software consigliato dal governo fa parte del processo di configurazione di iPhone in Russia.

Va detto che al momento si tratta soltanto di un consiglio all’installazione, che l’utente può decidere autonomamente di seguire o rifiutare. Su Android, come sappiamo, diverse aziende invece (anche in Italia) offrono applicazioni come Facebook preinstallate di serie e, in qualche caso, non è neppure possibile cancellarle del tutto, col risultato che una traccia può restare attiva in background anche quando si è fatto tutto il possibile per toglierle di torno.

Secondo alcuni critici di questa nuova legge, che si applica non solo agli iPhone ma a tutti i dispositivi venduti in Russia compresi PC e Smart TV, dietro questa insistenza potrebbe esserci la volontà di utilizzare questi sistemi come strumenti di sorveglianza. Per fortuna Apple ha potuto quantomeno insistere sul fatto che le applicazioni dovessero provenire dall’App Store, perciò sono comunque soggette al regolamento del negozio digitale di Cupertino, le cui linee guida in termini di sicurezza e privacy sappiamo essere molto severe.

Fonte: Macitynet.it

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